storia

I nobili Bortolazzi nel 1702 intrapresero i lavori di rinnovamento del maso dell’Acquaviva che possedevano dalla seconda metà del Seicento. I lavori di trasformazione, avviati da Bartolomeo (I) Bortolazzi, inizialmente senza alcuna ricercatezza artistica, si protrassero poi per più di un secolo. La sua prima considerevole trasformazione in villa, con un giardino adorno di statue, fu attuata da Giacono Antonio (II) che, in occasione dei due matrimoni del figlio Lodovico, provvide a realizzare i successivi ampliamenti destinati soprattutto ai nipoti.

Villa Bortolazzi all’Acquaviva è ancor oggi uno degli edifici storico–artistici più significativi del Trentino. Collocata in una posizione particolarmente favorevole, nella suggestiva Val d’Adige, si inserisce perfettamente con i suoi cortili e il suo giardino all’italiana, nel territorio circostante coltivato a vigneti e alberi da frutto.